Il corpo di un uomo è stato ripescato nel Tevere all’altezza dell’ospedale Santo Spirito. Possibile suicidio.
ROMA – Un corpo senza vita di un uomo è stato ripescato nel Tevere nella mattinata di martedì 5 maggio 2020. Il cadavere, secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, potrebbe appartenere ad una persona di circa 60 anni con la pista più probabile che sembra essere quella del suicidio.
La vittima non presentava particolari segni di violenza con il magistrato che ha autorizzato l’autopsia sul corpo della vittima per accertare meglio le cause del decesso.
Il ritrovamento
Il ritrovamento è avvenuto intorno alle 11 di martedì 5 maggio 2020 sul ponte Principe Amedeo di Savoia. L’allarme è stato lanciato da alcuni passanti che hanno rivenuto il cadavere e chiamato i carabinieri.
Il corpo senza vita dell’uomo è stato ripescato dai sommozzatori con il medico legale, arrivato sul posto, che non ha riscontrato nessun segno di violenza sulla vittima. Per questo motivo si pensa ad un suicidio ma sarà l’autopsia ad accertare meglio le cause del decesso. Una morte che potrebbe essere collegata all’emergenza coronavirus ma si saprà qualcosa di più nelle prossime ore con i militari impegnati a identificare l’uomo.
Aperta un’indagine
La Procura di Roma ha aperto un’indagine sulla morte dell’uomo che dovrebbe essere identificato nelle prossime ore. Gli inquirenti stanno passando al setaccio le denunce di scomparsa delle ultime settimane per capire di chi è il corpo dell’uomo trovato all’altezza dell’ospedale Santo Spirito.
Secondo una prima ipotesi, l’uomo sarebbe annegato dopo un gesto volontario per suicidarsi lanciandosi dal Tevere. Il magistrato ha autorizzato l’autopsia sul corpo anche per accertare la reale data della morte. Il cadavere era in avanzato stato di decomposizione e quindi il decesso risalirebbe a qualche giorno prima del ritrovamento.
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fonte foto copertina https://www.facebook.com/pg/carabinieri.it